domenica 17 novembre 2024

Pedalando all’Amastuola

In una prossima vita sarò una campionessa di mountain bike, già da ragazzina, farò le discese a tutta e mi sembrerà di volare.

In una prossima vita sarò un’astrologa e conoscerò la storia di ogni singola stella e anche di ogni persona.

In una prossima vita conoscerò tutte le erbe spontanee e le loro proprietà, mi nutrirò di loro e non avrò quasi mai bisogno di fare la spesa.

In una prossima vita sarò un’affermata linguista e viaggerò nel tempo con l’etimologia di ogni parola.

In una prossima vita riuscirò a sedermi con le gambe in padmasama e riuscirò a fare kapotasana completo, ma questo non farà di me una yogini o una persona migliore.

In una prossima vita sarò felicemente madre di tre figl* e nonna di otto nipoti.

In questa vita invece… mi stupisco delle stelle, coltivo ortica e portulaca sul balcone, conosco il potere della parola con cui gioco a creare i miei mondi, viaggio con lo yoga nell’universo che ho scoperto dentro me stessa, conosco la meraviglia e la tragedia della genitorialità e sono madre di ogni donna che in me ne cerca una, e talvolta si tratta di me stessa.

E poi semino sogni, desideri e fantasie, pedalando all’Amastuola.

(Monica Fronteddu)

giovedì 7 novembre 2024

Versus

Sono nuda e indifesa
Sono nuda e in difesa

Invisibile e violata
Impaurita e arrabbiata

Come una madonna addolorata
Piango il lutto della mia fertilità

Decostruisco e ricostituisco
L’infanzia tradita
L’adolescenza addomesticata
L’orgasmo negato
L’aborto celato
Il parto martoriato
La sterilità inflitta
La vecchiaia rinnegata

Con la danza e con il canto
Con il gesto e con la cura
Restituisco voce e lacrime
A tutto ciò che il mondo
Non ha più voluto vedere e sentire
E che pure non ha mai smesso
Di germogliare e fiorire

Abbraccio la necessaria morte
Come un’amara benedizione
E finalmente partorisco me stessa

E questa volta sarà 
Una chiassosa festa
Di amore e sorellanza

(Monica Fronteddu)

venerdì 4 ottobre 2024

Parole che amo: delfino

Parole che amo: delfino, che come il nome dell’oracolo di Delfi, deriva dal greco antico e significa “utero”. Sulle varie ipotesi del perché associare l’organo più potente del corpo femminile a questo meraviglioso animale e sui significati derivati della parola: