sabato 27 gennaio 2018

vin_colo

Parole che amo: conforto.

Dal latino con-fortare, che significa fortificare, dare forza.

In ogni lacrima di un addio, c’è la speranza di ritrovarsi.

Prestare è un po’ restare. E prendere è un po’ rendere.

Tuo-no Suo_no

Non accettate link dagli sconosciuti.

Ti va di salire a vedere la mia collezione di peli sulla lingua?

Le emozioni fondamentali sono quattro: gioia, paura, tristezza, rabbia.

Per quando stiamo male ci sono diversi distinguo, la sofferenza è articolata e differenziata, servono il triplo di emozioni per caratterizzare il malessere e il dolore.

Invece per quando proviamo il benessere basta una sola emozione di fondo, il cui sentire è simile per tutti, l'esperienza della beatitudine si assomiglia in ognuno, è in essa che si sperimenta l'unione suprema con gli altri e con il tutto.

Mendicante e imperatrice.

Supporto amorale cercasi.

mici_di_ali

Per avere integrazione bisogna prima avere integrità.

Parole che amo: esperire


Ti va di salire a vedere la mia collezione di gravidanze isteriche?

Se partire è un po’ morire, ritornare è un po’ rinascere.

Tor_nato

Meno chiudere, più chiedere.

Donna con la gomma.

Perdo_no

- Non ne posso più dell’inverno. Andiamocene a vivere alle Canarie, 25 gradi tutto l’anno.
- Eppure lo sai, mi mancherebbe l’alternarsi delle stagioni, del colori, dei profumi, dei suoni...
Forse hai ragione.

Rit_Ardo

Meno giudizio, più discriminazione.

“La pigrizia vince sempre su tutto”.

Ti va di salire a vedere la mia collezione di erre mosce?

Amare, quel complicatissimo equilibrio tra presenza e libertà.

«Ma come fai a parlare con tanta calma stando a testa in giù?» chiese Alice. Il Cavaliere parve sorpreso della domanda. «Che importa dove si trova il mio corpo?» disse. «La mia mente continua a funzionare lo stesso. Anzi, più sto a testa in giù e più cose nuove invento».

Lewis Carrol, Attraverso lo specchio è quello che Alice vi trovò.

Tenere. Leggi un verbo o un aggettivo?

La morte è immortale. L’amore è immorale.

Parole che amo: seppellire.

Esiste un mantra per ogni stella.

La legge di Murphy applicata allo yoga #39

Paradosso della centratura del quadro.
Essere centrati sull'instabilità è comunque una forma di centratura.

La legge di Murphy applicata allo yoga #38

Legge della trasmutazione

Una volta la si finiva a tarallucci e vino; oggi la si finisce a tisana e semi di lino.

“Lo yoga non consiste nel fare asana, ma nel disfare ciò che ostacola la pratica di asana. Affinché la pratica degli asana sia veramente una pratica yoga, bisogna comprendere che stiamo sfidando i nostri schemi mentre invochiamo la Svadhyaya, auto-riflessione”

[...]

Incitare gli allievi a mettersi in gioco, senza mettere ciecamente in pratica le istruzioni dell’insegnante ma provando a capire attraverso l’esperienza cosa funziona e cosa no.

“Spesso chiedo loro di provare a modo mio, e poi di provare a modo loro, o in qualsiasi altro modo un insegnante diverso gli abbia chiesto di fare, e poi decidere da soli cosa ha senso per loro e per i loro corpi.”

Leslie Kaminof

Parole che amo: ancestrale

Cristóbal Jodorowsky ~ Il collare della tigre

Estratti dal libro Il collare della tigre di Cristóbal Jodorowsky

La bellezza guarisce: la sua ricerca trasforma l'arte in uno degli strumenti di guarigione più potenti.

Il senso nascosto dei disordini amorosi 

Percorrere solo strade che abbiano cuore

C'è un vecchio dinosauro nascosto dentro tutto noi (a proposito del cervello rettiliano ndr).
Al giorno d'oggi, quasi tutti veniamo al mondo in circostanze disastrose che segneranno profondamente la nostra vita, anche se non ce ne rendiamo conto: il tocco meccanico e gelido di infermieri e dottori, il taglio cesareo, l'epidurale, il parto indotto perché l'équipe medica non ha tempo, le luci che aggrediscono il bambino, il taglio asettico del cordone ombelicale effettuato dai dottori anziché dalla madre (che dovrebbe tagliarlo insieme al padre), i tubi e gli aghi introdotti nel neonato... Tutto ciò comporta un primo trauma per la vita del bambino. E poi, che fine fa la placenta? Gli indios la seppelliscono con il massimo rispetto, perché la considerano una specie di sorella gemella del neonato, una creatura viva che lo protegge per nove mesi e alla nascita si sacrifica per lui.

"È una fortuna poterti proteggere, meravigliosa espressione universale. Umilmente, ti consegno questo ventre nel quale sei accolto con infinito amore. Dispongo il mio utero come un paradiso benedetto affinché tu, presenza e testimone dell'eterno, sia portato in grembo in assoluta consapevolezza".

Ciò che avete imparato ascoltando le parole altrui lo dimenticherete molto rapidamente; ciò che avete imparato con tutto il vostro corpo lo ricorderete per il resto della vita.
Gichin Funakosci

Oggi posso dire di essere un free-lance spirituale: il mio tempio è portatile.

Una società ricca ma angosciata.

Sin dal primo giorno potremmo dire ai nostri figli che il corpo è il cosmo e la coscienza divina, che la vita si può vivere come un paradiso, che l'essere umano è un produttore di bellezza, che il piacere è benedetto. 

Non tutti è analizzabile: esisterà sempre una dimensione del mistero che bisognerà accettare e vivere, e fenomeni irrazionali che interverranno in un esercizio personale di guarigione.

Sii il tuo corpo mentre vivi.

Qualcuno me l'ha mostrato e io l'ho trovato da solo.
Lew Welch

Se uno reagisce violentemente a qualcosa, significa che vi è immerso fino alla punta del naso.

Il dolore quando non diventa carnefice diventa un grande maestro.
Concepción Arenal

Chi può aiutare con le braccia, aiuti con le braccia; chi può aiutare con le gambe, aiuti con le gambe, ma tutti devono aiutare in quest'opera universale.
Ejo Takata

Scetticismo? Può sembrare strano che usi questa parola. La mia visione spirituale è molto vicina all'arte e allo sciamanesimo, tra l'altro perché penso che sia un cammino molto democratico per la vita spirituale. Permette di vivere un'esperienza religiosa rivelatrice senza dover passare per le strutture imposte da una chiesa o una dottrina; permette anche una totale autonomia spirituale e lascia spazio a una libera esplorazione del proprio essere un del mondo senza tabù né restrizioni.

Se si è capaci di ereditare (dal proprio albero genealogico n.d.r.) una nevrosi, si può anche ereditare una struttura spirituale o un diamante familiare.

Nella rappresentazione del nostro corpo presente nella neocorteccia, le mani occupano il settanta per cento dello spazio: sono l'estensione più completa della mente.

La mia percezione limitata
non può impartire insegnamenti,
ma tu, condizione originaria, lo puoi fare per me.
Tutta la conoscenza,
tutta la saggezza, 
tutta l'espressione, sei tu, 
è inscritta nell'organismo universale che sono, 
mi dispongo, indiviso,
a consegnarmi senza timori,
evado i miei limiti,
e sono al tuo servizio, 
offerto perché la tua essenza si sveli.
Fammi essere il veicolo del tuo splendore.

L'uomo ricorda facilmente di essere figlio del passato, ma dimentica spesso di essere padre del futuro. [...] Come dice l'orientalista Trevor Leggett: «Un uomo è insieme padre e figlio di se stesso».

Quando il bruco nasce, ha già dentro di se la farfalla. Per questo realizza il gigantesco sforzo di trascinarsi per chilometri, scegliersi un bell'albero, salirci sopra a fatica, ripiegarmi su se stesso e mettersi a produrre bava, affogandoci dentro, consegnandosi alla morte. Non gli importa: ha sempre saputo che sarà farfalla.

La cosa più difficile da imparare nella vita è quale ponte bisogna attraversare e quale ponte bruciare.
Bertrand Russell

L'io familiare sa tutto dell'altro, dal momento che lo vive sotto lo stesso tetto nel corso degli anni. Nel nostro essere esiste una frequenza familiare in cui tutto si sa è tutto si vive, anche se non in forma razionale.

Dio non ha religione.
Mahatma Gandhi

Oggi siamo consapevoli che questi libri sacri di tutte le culture appartengono all'umanità: sono lasciti iniziatici, offerte, chiavi simboliche per accedere a un cammino spirituale. Se li prendiamo come miti sorprendenti, interpretandoli come si interpretano i simboli, possiamo svilupparli all'infinito e ci riveleranno le innominabili dimensioni dell'essere. Ognuno di noi ha la sua Bibbia dentro di sé, e può farne ciò che vuole. [...] Il simbolo è uno specchio dei tuoi limiti, e sarà sulla base della loro interpretazione che ti definirai e comporterai. Leggendolo da un'ottica aperta, senza timore, o meglio senza vigliaccheria, si otterrà da essi una visione liberatoria. Si tratta solo di darsi il permesso, che ovviamente è già concesso, di immaginarmi senza limiti.

Secondo i principi della psicomagia, le pulsioni o desideri non si devono sublimare, accettare o accomodare, ma realizzare. Sono come una freccia, un proiettile con un percorso prefissato che, anziché essere sviato, deve essere condotto inesorabilmente alla sua meta. Realizzandola metaforicamente, si pone fine all'ossessione: il cervello può riposare e passare oltre, viene liberato e il suo comportamento non prende più le mosse da quella frustrazione: fondamentale è che l'atto avvenga contemporaneamente su due piani diversi: su uno, quello razionale, si percepiscono gli eventi letteralmente, sapendo che si tratta di un gioco metaforico, così non c'è colpa, tutto è simbolico. Su un altro piano, ciò che accade è vissuto come un'assoluta realtà, in cui la metafora non esiste: se l'ostacolo è di natura psicologica, forse si potrà superare proprio partendo dalla metafora.

E che cos'è l'immaginazione se non energia in azione, l'espressione dell'invisibile che si manifesta attraverso lo psichismo?

Quando Golia si mosse contro gli israeliti, tutti i soldati pensarono: «È così grande che non potremo mai vincerlo». Ma Davide guardò il gigante e disse: «È così grande che non posso mancare il bersaglio».
Russ Johnston

La mediocrità consiste nel trovarsi di fronte alla grandezza e non accorgersene.
Gilbert Keith Chesterson

Oltre il vivere e il sognare c'è la cosa più importante: svegliarsi.
Antonio Machado

Ciò che temeva davvero era la propria forza.

Dove c'è il trucco, lo spettatore vede il miracolo in maniera simbolica e sottile, giocando a sorprendersi di fronte alla prestidigitazione; ma in fondo sente risuonare il mistero dentro di sé. Sarà per questo che esiste il Tarocco di Marsiglia Le Bateleur, la carta numero uno, che altri chiamano Il Mago. Anch'essa rappresenta il prestigiatore, con una tasca sul tavolo che si perde oltre i confini della carta. È la tasca da cui estrae i contenuti e i saperi dell'altra dimensione che non siamo abituati a conoscere.

L'importante è guarire: il mezzo può variare.

La farsa di fare il lavoro interiore con la testa, anziché con tutto l'organismo.

Accettare la propria vera natura significa lasciare spazio alla salute e alla felicità.

Ma chissà cosa assorbono le nostre menti...

Faccio del mio respiro il respiro dell'universo. Respiro con il cuore come mio centro.

Guarire vuol dire trovare il coraggio di affrontare le paure, superare le inibizioni, osare essere quel sacro noi stessi e farlo chiunque noi siamo, qualunque difficoltà attraversiamo o ci sia capitata, qualunque sia la nostra statura; permetterci di uscire dalle abitudini, forzare il destino [...], con una forza irremovibile, sapendo che se hai deciso di risvegliarti, ti risveglierai.

Le parole sembrano niente, ma contengono spesso i lucchetti che impediscono l'espansione del nostro autentico essere.

Quando un nuovo essere dice la sua prima parola, i genitori si precipitano sul lettino con voce rotta, gridando: «Ha detto papà!», «ha detto mamma!» In realtà il bambino sta solo facendo uso di un archetipo universale che significa: «Proteggetemi, nutritemi».

Da quando siamo racchiusi nel ventre di nostra madre attraversiamo l'intero processo di evoluzione della specie: siamo molecola, mollusco e pesce. Usciamo dall'utero e strisciamo come i serpenti. Poi camminiamo a quattro zampe come i mammiferi, riusciamo a metterci in piedi, ma cadiamo di nuovo, come tante volte sarà capitato al primo ominide sedici milioni di anni fa. Alla fine riusciamo a metterci dritti come l'Australopiteco, e come l'homo habilis cominciamo a manipolare gli oggetti. Il fuoco (intelligenza) si trasforma in scoperta folgorante passando alla fase Homo erectus. Come il Neanderthal, arriva il momento in cui risvegliamo la nostra coscienza dell'altro. L'Homo sapiens sapiens - l'uomo che sa di sapere corrisponde ai sette anni, l'età della ragione. Verso i quattordici il cervello fa un passo equivalente a un'evoluzione di mille anni di storia: l'adolescenza simboleggia il presente, ed è lì che spesso si impantana, senza riuscire a separarsi dal passato, dall'infanzia - come fanno tutti i mammiferi salvo l'essere umano - per unirsi a ciò che chiamerei mente futura: vivere la totalità del processo evolutivo dell'essere umano in una sola vita, che comprende passato e futuro. Questo io futuro, che sarebbe un io senza tempo, infinito, resta di solito in un angolo, in attesa che ci decidiamo a superare il passato. Abbandonare un tipo di relazione infantile con i genitori equivale a liberarci della nostra dipendenza dal passato ed essere disposti a proseguire quell'evoluzione rimasta aperta.
[...]
Quando ci chiamano papà o mamma, in noi vengono invocati milioni di esseri passati. Forse è proprio per questo che non riusciamo a smettere di pronunciare queste parole [iniziando a chiamare i propri genitori con il nome proprio quando si diventa adulti, ndr]: in un certo senso, sarebbe come seppellire tutta la nostra umanità passata. Ecco uno dei significati del samsara o reincarnazione dell'induismo: un'immensa ruota che spingiamo in una ripetizione infinita, da cui gli antichi saggi cercavano di evadere «imparando a morire».

Non sempre i guaritori sono dei santi: ne ho conosciuti tanti pieni di demoni.

Siamo tutti legati da vincoli invisibili che resistono agli anni e alle distanze. 

Il dolore è il megafono che Dio usa per svegliare un mondo sordo.
Clive Staples Lewis

L'illusione fondamentale dell'umanità è supporre che io sono qui e tu lì.
Yasutani Roshi

Quando al maestro tantrico Abhinavagupta chiesero che cos'è lo yoga (che si traduce come "unione"), egli rispose, ricordando il suo maestro Vasugupta: "Stupore!"

Il desiderio nasce dalla paura: le sue sensazioni sarebbero le facce opposte della stessa moneta. [...] «Devi realizzare i tuoi fantasmi. [...] Altrimenti non smetteranno mai di possederti».

Non fuggire da ciò che ti cerca.

Sono convinto che liberando me stesso libero il mondo, sono parte di un comune organismo sociale e spirituale universale, ei n qualche modo misterioso ciò che realizzo io si inscrive nella totalità dell'Universo. 
[...] 
Siamo cocreatori delle nostre vite e della nostra biologia, che modelliamo attraverso le nostre idee.

Per anni ho guardato il mondo con l'intelletto, cercando di focalizzarlo nella cornice in cui me lo presentavano i giornali, le notizie, i libri di storia, di scienza, le fotografie... Accettando la comune immagine fissa che ci unisce, mi immergevo nella sicurezza della mia tribù umana e mi sentivo sicuro vedendo quello che vedevano tutti gli altri: ecco cosa chiamo vivere un sogno addormentato. Ma impregnando la realtà della mia immaginazione, mi sono vietato di perdere tempo a criticare e ho creato in me un riflesso di dono continuo. Se non potevo trasformare il mondo con i miei limitati mezzi materiali, l'avrei fatto nella mia immaginazione: ogni volta che ho stretto una mano ho iniettato litri di gioia. Quando ho intavolato una conversazione, il mio fiato si è trasformato in un flusso di pace. Chi mi poteva impedire questa forma di terrorismo della bontà? Mi diranno che sono un megalomane, ma preferisco dare il meglio di me piuttosto che sputare tutta la mia negatività in faccia al mondo.

Tutto è possibile se lo si decide interiormente.

Ogni cammino deve sfociare nel cuore, perché è qui che secondo tante culture risiede la vera forza.

Vincere la disperata paura di scomparire, abbandonarsi all'insondabile, fare un passo nel vuoto.

Vivere è lasciarsi alle spalle le migliaia di scheletri di creature passate, vecchi gusci bruciacchiati, fiammate passeggere di una festa, uscire da ogni istante come da un paio di scarpe vecchie di cui ci si disfa senza ripensamenti.

Ciò che chiamiamo morte è presente in ognuno di noi come un processo di trasformazione. Anzi, noi siamo la morte stessa. In questo preciso istante, milioni di cellule si disintegrano nel nostro organismo, diventano il nutrimento di altre che nascono e pertanto le vanno a integrare. Siamo un universo che si retroalimenta. Il nostro corpo è il combustibile che permette al cosmo di trasformarsi. Siamo il nutrimento della coscienza che ci nutre. Dio è cannibale.

Se non è in tuo potere modificare una situazione che ti provoca dolore, potrai sempre scegliere come affrontare questa sofferenza.
Viktor Frankl

Il dolore è permesso. La sofferenza no.

Quando ci si fa la pipì addosso dalla paura, ci si vuole proteggere con una muraglia metaforica. Molti problemi alla vescica hanno questa causa: l'incontinenza è legata alla paura, al tentativo di marcare il terreno in cui ci si sente al sicuro. Chi fa poca pipì segue la strategia opposta: non marchi il territorio per non far sentire il tuo odore e non farti scoprire.

Ciò che si vive in famiglia si proietta anche nella società: perdendo gli incisivi, perdevo la relazione sociale. Se essi corrispondono all'intelletto, i canini sono i denti dell'istinto e i molari quelli dell'emozione. Gli incisivi sono il passaggio al mondo, un po' come la nascita: portano dalla madre al padre e alla parola, dal mondo interiore a quello esteriore. Nella nostra società, il sociale è profondamente legato al padre.
[...]
Pur di essere accettato, uno si trasforma nella sua famiglia.
[...]
«Sei questo o quello» equivale a: «Diventa quello che ti chiedo di essere!» Tali messaggi contengono di solito due ordini contraddittori: «Fallo!» e «Non farlo».
[...]
Sì perché noi siamo anche i nostri genitori, e se non riusciamo a trasformarli saranno per sempre energia bloccata dentro di noi.

Come nella storia della moglie di Lot, se ci si gira indietro ci si aggrappa al sentimento che si cerca di eliminare.

Nella cultura andina esiste un concetto, l'ainy, che vuol dire reciprocità. Parte dalla base dello scambio, ma questo scambio si realizza secondo le possibilità di ciascuno. Per esempio, se io posso aiutarti a costruire una casa perché ho la forza di farlo, ti aiuto; se tu non puoi perché non ce l'hai, mi aiuterai a fabbricare una sedia. Questo concetto non è basato sulla quantità, ma sulle possibilità di ognuno e sulla qualità dello scambio come vincolo di energia. C'è gente che non fa altro che chiedere e non sa dare: sono pozzi senza fondo di egoismo, convinti che tutto sia loro dovuto. Ma c'è anche gente che non fa altro che dare e non sa ricevere. Entrambi questi atteggiamenti sono eccessivi e dannosi, ed entrambi impediscono il flusso naturale della vita. Quando uno mi dà qualcosa e non posso dargli niente in cambio, cerco di fare un regalo a una terza persona, perché tutto circoli. Questa teoria si può applicare anche alla vita spirituale: quando affidi il tuo piccolo ego all'insondabile, ricevi qualcosa che individualmente non potresti mai dare. 

Rimanemmo immobili come angeli assetati d'amore alle porte di un paradiso a noi precluso.

Una freccia, a volte, guarisce un cuore malato.

Se l'universo ci aveva fatto nascere nella stessa famiglia, era perché approfittassimo del miracolo di essere fratelli.

Quando non si ha coscienza, nessuno è colpevole.

Se sei un bravo guerriero non ti darai la colpa, ma non permettersi che i tuoi errori si ripetano.

Ti benedico, ti rispetto e ti amo.

Se esiste un dono in me, esso non mi possiede ma mi attraversa. Non potrei mai rivendicarlo come mio, proprio come non appartengono al guaritore le sue doti curative: piuttosto, egli è un portatore, un umile veicolo della guarigione. La natura del potere dello sciamano si rivela nella sua capacità di mettersi a disposizione del prossimo per aiutarlo a liberarsi dalla sofferenza, offrendogli le chiavi per potersi espandere.

Quanta rabbia ho provato contro mio padre! O meglio, amore trattenuto, perché era quella la vera natura della mia rabbia.

Tout le rest c'est de la merde.

E sentii il feroce ululato dell'umanità colpirmi come un tuono.

Il segreto dà potere al mago, soprattutto quando fa del bene.

Non ci si può liberare dall’abitudine buttandola fuori dalla finestra.  
Bisogna farle scendere le scale un gradino alla volta.
Giorgio Gaber

Non lo sai che la fiamma è fuoco?

«Qual è la strada più breve tra un punto e l'altro?»
«Quella che ti è più utile».

Per il tuo cervello è essenziale sapere di più di una lingua. Il linguaggio può essere una prigione che limita la tua mente a una sola realtà in mezzo alla molteplicità in cui potrebbe svilupparsi. Un idioma modella il tuo comportamento: un francese si muove come un francese, un messicano di nuove come un messicano.

Il sanscrito è una lingua strutturata per provocare trasformazioni organiche e risonanze energetiche. Si tratta di una lingua iniziativa: pronunciare le sue preghiere sacre può aiutare a far circolare la nostra energia, aprire la mente e risvegliare canali insospettati nell'organismo. E poi ogni parola è una cattedrale, una nave, uno scheletro che va rivestito giorno dopo giorno di un significato diverso. 

Sono parte di tutto ciò che ho incontrato.

Ogni individuo possiede un sistema di simboli ed è essenziale scoprirlo e rispettare questo accesso. Comprendendo ciò, mi sono confermato nell'idea che si guarisce con ciò che si ama di più, si guarisce con il cuore. William Shakespeare diceva: «La mia corona non è sul mio capo, ma nel mio cuore».

Vincere è amare.

La vita non è una battaglia. È una danza - anche se piena di difficoltà. Una danza di amore assoluto.

Non bisogna aspettare che la gente cada per aiutarla a rialzarsi; bisogna porgerle il braccio perché non cada.

Il lungo e doloroso cammino della derazionalizzazione.

Meglio accendere una candela, per piccola che sia, piuttosto che imprecare contro le tenebre.

Ogni genere di persona cade in un eccesso che le è congeniale. Si può riconoscere la virtù di un uomo osservando i suoi difetti.

Cadere è permesso, ma alzarsi è obbligatorio.

Che la poesia sia con te.

È stato tutto un percorso infernale per ottenere amore.

Parole che amo: sincero