lunedì 28 giugno 2021

Parole che amo: pollice.

 

Il dito più grosso e più forte della mano, dall’etimo curioso e incerto.

Deriva dal latino POLLEX, che potrebbe derivare da POLLEO, “sono forte, potente” (in quanto il dito più robusto), forse parente anche di “gagliardo” (POLLENS).

Secondo altre fonti, il pollice rimanda alla promessa, forse perché nel gesto di stringere la mano si sanziona un patto.

Un’altra possibilità meno probabile, ma suggestiva, lo rimanda al gesto di scegliere, ovvero di prendere.

Fonte: etimo.it


De_mente. Un insulto o un'aspirazione?

lunedì 14 giugno 2021

Quando una donna col tappetino yoga incontra un uomo con la bicicletta...
...Entrambi scoprono nuovi chakra!

lunedì 7 giugno 2021

Momento autodenuncia.

Sono colpevole Vostri Onori Gramar-Nazi. Banditemi dalle vostre bacheche e chat whatsapp. Evitatemi come evitereste un positivo al Covid. Non concedetemi la chance di un appuntamento.
Sono qua per costituirmi e per rimettermi alla Vostra impietosa sentenza: io, Monica Fronteddu, titolo di studio laurea, sbaglio i congiuntivi. E, vivaddio e per mia fortuna sono in ottima compagnia.

Questo non significa che non li so (toh, guarda, ne ho appena zompato uno). Significa che a volte vado di fretta, sono stanca, distratta o semplicemente non c’ho voglia di ripassarmi tutta la farraginosissima grammatica italiana e annessi tempi verbali.
Ma quanti cacchio sono i tempi verbali italiani?!? Scusatemi sono sarda, mi fermo al passato prossimo e al gerundio, ma questo magari ve lo spiego meglio in un prossimo post.

Tutto questo per dirvi che c’avete anche ragione, ma una ragione noiosa e petulante. Insomma, siete pallosi, e se non volete uscire ed essere amici con noialtri sbagliatori più o meno occasionali di congiuntivi e altre insidiose regolette delle grammatica italiana ce ne faremo una ragione. A dirla tutta, ce la siamo già fatta.

Che Dio la benedica, la grammatica italiana, così bella e contorta... Ma veramente esiste qualcuno che non incappa mai in un errore? E se anche fosse (zitti, zitti, che forse uno l’ho beccato), siamo sicuri che questo dovrebbe essere un vanto?

Perché le risate più gustose me le faccio quando leggo commenti Gramar-Nazi con annessi errori grammaticali. E se avete la pazienza di farci caso, vedrete quanto spesso capita. 🤣🤣🤣🤣

Parole che amo: osservare

Dal latino OBSERVARE.

Composto da OB, che sta per avanti, sopra, intorno + SERVARE (poi diventato SERBARE). custodire intatto, curare, stare attento, guardare, tenere gli occhi addosso, sia quelli del corpo che quelli della mente. Da qui deriva anche il significato di mantenere la promessa.

Parole che amo: cospirare, respirare insieme.

Bambini si nasce, adulti si diventa.

Ti va di salire a vedere la mia collezione di invecchiamenti precoci e di ringiovanimenti tardivi?