domenica 22 luglio 2012

Giustizia e legge. Ordinaria inciviltà della compagnia "Vietato Sgarrare"

Meno di una settimana fa un amico è venuto a trovarci, prendendo un volo Ryanair. È riuscito nientedimeno a imbarcare due bagagli a mano (e viaggiava da solo!) di peso e forme quasi sicuramente fuori misura e un numero imprecisato di oggetti illeciti, tipo liquidi, forbicine, ecc.

Ieri sempre su un volo Ryanair viaggiava una donna da sola con quattro bambini di cui uno molto piccolo. Per tale motivo aveva diritto a entrare prima degli altri (ma dopo quelli che avevano acquistato il biglietto con imbarco prioritario).
Spontaneamente mossi da senso civico, a noi con la priorità ci è sembrato sensato e opportuno (per non dire doveroso), farla passare anche davanti a noi, di modo che potesse entrare per prima nell'aereo. Dopo almeno dieci minuti di attesa, con la fila bella in ordine e già formata, l'assistente di volo si è rifiutato di far passare la signora e i bambini, nonostante NESSUNO dei passeggeri fosse contrario (anzi, incitavamo a far andare la signora e a non perdere tempo in questioni inutili) perché non aveva acquistato l'imbarco prioritario.
L'assistente di volo è stato irremovibile, le leggi della compagnia "Vietato Sgarrare" parlano chiaro, se non ha pagato per la priorità (ovvero cinque biglietti con maggiorazione! Non poco per una famiglia numerosa, suppongo...) la signora e il suo chiassono seguito devono mettersi in fila con gli altri passeggeri "comuni".
Per questa assurda questione di principio abbiamo perso altri minuti e creato gran disagio a tutti per permettere la manovra di "uscita dalla fila" alla signora e i quattro bambini (che nel frattempo hanno iniziato tutti a piangere, pensando che non avrebbero mai più rivisto il padre).

Dieci anni fa feci un viaggio in Messico. Mi colpì che là era dato per scontato OVUNQUE che i bambini avessero la precedenza sulle altre persone. Ma il Messico è un paese del Terzo Mondo, l'Europa è un paese avanzato.

lunedì 9 luglio 2012

venerdì 6 luglio 2012

Ashtanga yoga: meglio la lezione stile mysore o la lezione guidata?

Da circa un anno e mezzo ho scoperto l'ashtanga vinyasa yoga, stile che che in breve tempo mi ha appassionata totalmente in quanto sistema yogico completo e per alcune sue peculiarità, per esempio: 
- l'ordine logico e propedeutico delle asana;  
- l'attenzione per il respiro, il drishti (direzione dello sguardo), il pranayama;  
- l'integrazione nella pratica del chanting (mantra e canti vedici);  
- la continuità con la tradizione indiana e il grande rispetto per il lignaggio dei Maestri; 
- il rispetto per il ciclo femminile e per quello lunare. 

Nella mia esperienza personale, da praticante principiante di ashtanga, ho iniziato questo stile con le lezioni guidate. Quando il mio insegnante mi ha proposto di passare al mysore (quasi subito, in realtà) ho dovuto vincere dure resistenze mentali. Non mi sentivo pronta, non mi giudicavo (ah! i giudizi!) all'altezza, avvertivo una forte pigrizia a distanziarmi dall'abitudine. 
Una volta provato il mysore ho provato subito un senso di "faticosa responsabilità e autonomia". L'insegnante era lì, a controllarmi, correggermi e comunque ancora a guidarmi, ma finalmente praticavo secondo il mio ritmo, prendendo coscienza del mio respiro (della sua irregolarità, soprattutto...) e mi scontravo nuovamente (cioè, ancora una volta, ma in modo diverso) con tutti i limiti fisici e mentali della mia pratica. 
Il perché di questo senso di "faticosa autonomia" mi è diventato più chiaro durante un workshop con Lino Miele, che ci faceva appunto notare come abbiamo sempre bisogno di qualcuno che ci dica cosa fare e come farlo, abbiamo bisogno di essere sempre "guidati" se non addirittura "comandati" (nello yoga e nella vita, o forse viceversa). Per contro, la pratica del mysore insegna a conoscere meglio sé stessi, a diventare più autonomi e, in definitiva anche più liberi. 
Lentamente ho imparato ad apprezzare ed infine a preferire il metodo mysore, e oggi sono pienamente convinta che sia la strada da privilegiare nel (mio) cammino dello yoga, ciò nonostante ritengo che le lezioni guidate non debbano essere abbandonate del tutto, e che occasionalmente, siano un'ottima pratica anche per gli yogi più esperti e avanzati.  
In particolare, mi ha colpito una definizione di Manju Jois delle classi guidate con conteggio dei vinyasa in sanscrito, da lui  descritte come una forma di chanting. In effetti, capita a volte che nelle classi guidate si crei una forte "energia di gruppo", capace di sostenere la pratica dei singoli, mentre nelle classi di mysore credo tenda a prevalere un'"energia individuale".  
Per sintetizzare, ho stilato un breve elenco di quelli che considero pro e contro dei due metodi. 

Lezione stile Mysore
Vantaggi: 
- preferita dai praticanti avanzati e dagli insegnanti; 
- possibilità di inserire esercizi preparatori alle asana personalizzati;
- pratica secondo il proprio ritmo e respiro;
- senso di responsabilità, libertà, autonomia;
- pratica più "potente" (miglioramenti più radicati);
- maggiori soddisfazioni per i risultati ottenuti.

Criticità (soprattutto per i principianti):
~ discontinuità nel ritmo della pratica; 
~ ci si stanca prima e l'interruzione o l'abbandono della pratica (se solitaria, cioè non in shala) è più facile;
~ difficoltà di organizzazione dei tempi di pratica (soprattutto se solitaria);
~ esalta l'individualità e l'ego.

Lezione Guidata 
Vantaggi:
- preferita dai principianti e dai praticanti occasionali;
- la guida dell'insegnante è rassicurante, ti corregge, ti incoraggia;
- il confronto con gli altri praticanti fa da sprono;
- è più semplice seguire un ritmo regolare e continuo;
- è una specie di chanting e si crea un'energia di gruppo;
- buona per tenere a bada l'ego.

Criticità:
~ tende a essere ripetitiva;
~ non c'è molto spazio per correzioni, aggiustamenti, perfezionamenti personali;
~ si tende a diventare troppo dipendenti dalle indicazioni dell'insegnante.

In conclusione, ritengo che le lezioni guidate debbano essere occasionalmente integrate anche nella pratica abituale del mysore, per le caratteristiche complementari dei due stili, sia per i principianti che per i praticanti più esperti.

lunedì 2 luglio 2012

Lasciati incantare dal tuo respiro

Se indugerai sulla musica del tuo respiro e riuscirai davvero a coglierne il ritmo, scoprirai che la quiete è dietro l'angolo. 
(Il  piccolo libro della calma, di Paul Wilson)