sabato 2 luglio 2022

Ti va di salire a vedere la mia collezione di aborti clandestini?

Da ragazza ho avuto il privilegio (ma veramente ho appena definito un diritto di base come un privilegio?!?) di ricevere un’educazione sessuale non dico soddisfacente, ma per lo meno decente, diciamo il minimo sindacale.

Tipo che ero a conoscenza che esistevano diversi metodi contraccettivi, e sapevo che potevo rivolgermi gratuitamente e anonimamente, a quella meravigliosa cosa che sono i consultori. E ho avuto soprattutto la fortuna di non avere gravidanze indesiderate nonostante le precauzioni e nonostante in qualche occasione mi sia accoppiata con disinvoltura con persone da cui non avrei mai desiderato un figlio.

A 19 anni ho fatto uso della pillola del giorno dopo, nata e resa disponibile grazie alle battaglie femministe per la legalizzazione dell’aborto (sempre grazie alle donne e agli uomini che si sono battuti per questo 🙏🏽).

Basta tabù. Parliamone, diciamolo a voce alta.

Scegliere di abortire o di non restare incinta è una scelta intima, personale, legittima. E dove non è possibile agirla si procede clandestinamente e con mezzi di fortuna. Con tutto quello che ne consegue.

Massima solidarietà alle donne americane e a tutte le donne che non possono decidere liberamente del proprio corpo.

Ti va di salire a vedere la mia collezione di gruppi whatsapp?

Ti va di salire a vedere la mia collezione di minchiarimenti?

Sorry, not sorry

A chentu e prusu

Non so perché ma non ho mai amato molto il giorno del mio compleanno. Non sono mai stata brava a festeggiarmi, farmi festeggiare, ricevere gli auguri, e quindi nemmeno tanto a farli agli altri ai loro compleanni.

Ho sempre provato un misto di invidia, odio e ammirazione nei confronti di chi sa organizzare quelle feste pazzesche in cui si divertono tutti, compresi i festeggiati. O almeno così sembra, perché ci sono feste in cui io non mi sono divertita per nulla, né da invitata, né tantomeno da festeggiata. Non so perché ma era così.

Era, esatto, perché oggi, alla tenera età di 48 anni mi accorgo che qualcosa, non so dove e non so quando è iniziato a cambiare.

Forse quando ho cominciato a passare il mio compleanno come desideravo senza preoccuparmi troppo se era il modo “giusto”, ovvero socialmente accettabile. Che a sua volta, forse è cominciato quando ho iniziato a essere chi voglio essere veramente, a fare ciò che desidero profondamente, e stare in compagnia di chi mi risuona e mi piace sinceramente. È stato un processo lungo e doloroso, con molti morti e feriti lungo il percorso. Spesso la morta o ferita sono stata proprio io. Ma per fortuna poi si rinasce.

Ecco, forse ho iniziato ad accettare e poi amare il mio compleanno quando ho compreso che è una piccola occasione di rinascita. Mi piacciono le rinascite, mi danno un senso di opportunità, di poter riscrivere la storia, anche nel passato.

Grazie a tutti, vi vorrei nominare uno a uno, e nel mio cuore l’ho fatto: chi di voi fa parte della mia quotidianità 💟, chi ha fatto un pezzo di strada con me in passato e in queste occasioni coglie l’occasione di ricordarlo 💟, chi non mi conosce quasi e manda gli auguri sulla fiducia o per educazione o semplicemente perché siete più bravi di me a celebrare una ri/nascita a prescindere dalla relazione che avete con la persona che la sta vivendo.

E allora buona riscrittura e buona rilettura.

Amo tantissimo la modalità sarda* di fare gli auguri e ancora di più di ringraziare e la dedico a me stessa e a tutti voi:

- Auguri a chent’annos e prusu
- In bida ‘ostra


- Auguri a cent’anni e anche di più.
- Grazie, che tu possa vivere ancora quando io avrò cent’anni (e anche di più!)

💟

*Spero si scriva così, si accettano correzioni.

Monica Fronteddu