domenica 13 maggio 2012

Dark Shadows

Dark shadows, di Tim Burton, 2012



Gli amanti della citazione hanno sicuramente di che divertirsi. Per me le chicche più gustose sono state queste.
La conchiglia Shell in stile seventies che appare più e più volte, tanto da far sospettare un’azione di product placement.
Il “cameo” di Mac Donald, che Barnabas scambia per un simbolo demoniaco (“M di Mefistofele!” esclama quando si trova davanti ad un cartello con la consueta emme gigante), non si capisce bene se sia un omaggio polemico o, appunto, uno studiato piazzamento (personalmente propendo per la prima, ma non ho trovato notizie in merito).
Il cameo (questo reale!) di Alice Cooper e la sua musica. E sempre in tema di musica, l’evocazione dei versi di The Joker della Steve Miller Band (che Barnabas trova addirittura più pregnanti di Shakespeare) e di Disco Inferno (Burn, baby, burn!).
Il furgone Volksvagen e il suo equipaggio hippy tutto “peace and love and cannabis” a cui Barnabas durante un’indianata recita l’incipit di Love Story di Eric Segal: “Amare signifca non dover mai dire mi dispiace.” Salvo poi, pur con rammarico, ucciderli tutti per placare il suo bisogno di sangue umano.
E per finirie i quadri dei ritratti delle varie reincarnazioni di Angelique, nei vari stili artistici da quello rinascimentale a quello futurista, messi tutti in fila nella sala riunioni della sua azienda.




Padre: “ Un uomo deve essere fiero di quello che costruisce, ma ricorda Barnabas, la famiglia è l’unica ricchezza.”

Elizabeth Collins: “Cosa ne pensa del Presidente?”
Victoria: “Mai incontrato.”
Elizabeth: “Della guerra?”
Victoria: “Non guardo la televisione.”
Elizabeth: “Crede nell’uguaglianza dei sessi?”
Victoria: “Cielo, no! Gli uomini diventerebbero ingestibili!” 


Barnabas: “La famiglia è l’unica ricchezza, ripeteva [mio padre], anche se è chiaro che non si opponeva a altre agiatezze.”

Elizabeth: “ Se ti avesse odiato veramente ti avrebbe ucciso. Una maledizione richiede devozione.”

Barnabas: “Se un uomo può diventare un mostro, allora un mostro può diventare un uomo.”
Dott.ssa Julia Hoffman: “Ma perché rinunciare all’eterna giovinezza? […] Ogni anno sono bella la metà e sbronza il doppio.”

Barnabas: “Pare che anche nella morte io abbia un debole per la carne viva.”
Angelique: “Che modo gelido per descrivere una cosa così torbida.”

Barnabas: “Tempo, Dottoressa? Sfortunatamente ne ho in eccesso…”


Barnabas (riferendosi al cantante Alice Cooper): “La femmina più orrenda che abbia mai visto.”

Barnabas: “Ho già la mia controproposta: poni strategicamente le tue labbra sul mio posteriore e bacialo ripetutamente.”

Angelique: “Brucia, bellezza, brucia.”

Carolyn: “Sì, sono un lupo mannaro. Non facciamone un dramma, ora.”

Barnabas: “Tu non sai amare, Angelique, questa è la tua maledizione.”

David: “Cosa faremo ora?”
Elizabeth: “Quello che abbiamo sempre fatto. Resisteremo.”

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