Arizona Dream, di Emir Kusturica, 1992
Axel: "«Buon giorno Colombo!» diceva sempre così mia madre, per ricordarmi che l'America è già stata scoperta e che i sogni sono molto lontani dalla realtà. Ma che senso ha vivere se qualcuno ti ha già spiegato la differenza tra una mela e una bicicletta? Se mordo una bicicletta e faccio un giro su una mela allora scoprirò la differenza. Ma pensare a cosa fare mi stancava più dello stesso fare. Ricordo che mio padre una volta disse che per vedere l'anima di una persona bisognava farsi raccontare i suoi sogni; questo ti avrebbe permesso di averer pietà per quelli che stavano nella merda anche più di te. Mi chiamo Axel Blackmar e lavoro per il dipartimento della caccia e della pesca. Molta gente pensa che io conti i pesci, ma non è così. Io li osservo: osservo le loro anime e leggo i loro sogni e poi li faccio entrare nei miei sogni. La gente pensa che i pesci siano stupidi ma io ho sempre saputo che non lo sono perché loro sanno sempre quando stare zitti... è la gente che è stupida. I pesci sanno tutto e non hanno bisogno di pensare."
Axel: "E mi piace anche New York. Non perché mia madre diceva che New York è uno degli otto punti più magnetici del mondo, ma perché qui puoi vedere tutti, senza essere visto da nessuno."
Axel: "Una cosa era certa, lo zio Leo era senza dubbio l'eroe della mia infanzia. L'odore della sua colonia Old Spice mi riportava alla mia infanzia perduta molto più dei vecchi filmini di famiglia. Mio zio non lo sapeva, ma era proprio quel suo odore dolciastro da venditore di macchine a riportarmi indietro, a farmi smarrire in un sogno del passato. Leo era l'ultimo dinosauro che odorava di acqua di Colonia scadente, e che credeva nel sogno americano. Io ero pazzo di lui perché credeva nei miracoli, e anche se stava coi piedi per terra e vendeva automobili, era ancora un bambino di dieci anni con le maniche troppo lunghe. Per i miei dieci anni Leo mi regalò una bellissima cinepresa e mia madre sperò sempre che diventassi un grande del cinema. Ma i sogni sulle case, le auto e i prati all'inglese muoiono quando diventano realtà. In qualche modo capii cosa intendesse mia madre quando diceva «Buon giorno Colombo!»; e anche se a lei non piaceva quello che facevo della mia vita, io credo che mi capisse."
Axel: "Dicevo che mi stavo innamorando da morire, ma mi sbagliavo, perché in realtà per la prima volta in vita mia mi stavo innamorando da volare."
Elaine: "Lei è come la Svizzera: bella ma insipida."
Leo: "È lunga la salita per la luna."
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