"L'inspirazione riflette il dominio dell'ego, mentre l'espirazione esprime la resa dell'ego alla divinità che ci attornia. L'espirazione svuota il cervello dall'ego. La resa dell'ego in espirazione ci è accelerata quando, dopo un periodo di lenta e piena espirazione, accade quello che può essere descritto come 'eco dell'espirazione'. Questa è una delicata e sottile espirazione e può essere paragonata alle squisitamente pure e delicate note di uno strumento a corda nelle mani di un musicista maestro, che sembri una delicata eco venuta da nessun luogo. Questa 'eco di espirazione' svuota completamente dall'ego, e ne risulta una ritirata dei nervi e dei sensi nella persona. La cosciente e deliberata resa dell'ego è ardua da raggiungere. Questo è il motivo per cui i testi di Yoga raccomandano di meditare sul nome del Signore, mentre si pratica pranayama. Il praticante allora sente che la fonte di tutta l'energia sta entrando in lui, ad ogni respiro, mentre egli rende al Signore il suo proprio respiro di vita, il suo proprio ego, quando è in espirazione."
B.K.S. Iyengar, Lo yoga la mia vita
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