sabato 29 dicembre 2012
venerdì 28 dicembre 2012
martedì 25 dicembre 2012
E_qui_librata
"Tra una vita calma, equilibrata e una frenetica, scelgo la seconda. Detesto le persone tranquille, l'eccesso di controllo. Mi piace lo squilibrio. La nostra più grande aspirazione è vivere nel mare agitato e saperci navigare dentro."
Raffaele Morelli ~ intervista ad Alessandra Beltrame su Donna Moderna n. 47 del 21 novembre 2012
lunedì 24 dicembre 2012
martedì 18 dicembre 2012
sabato 15 dicembre 2012
The end ~ Storie di nonni
Tutte le volte che passeggio per i vicoli di Dorgali è un fiorire di ricordi della mia adolescenza.
Qualche giorno fa per esempio mi è venuto in mente di quando io e le mie amiche andavamo a sederci sotto un piccolo portico, per fumare di nascosto e discutere di massimi sistemi.
Noi, nate da genitori sessantottini e proiettate verso il 2000 eravamo però ben lontane dall'immaginare che da lì a qualche anno avremmo usato telefoni cellulari, computer portatili, navigatori satellitari e tablet.
Noi, senza ancora niente di tutto ciò, ma con il televisore in camera, il telefono a tasti in casa e il lettore portatile per i cd musicali, ci sentivamo figlie del progresso e tecnologicamente evolute anni luce rispetto ai nostri nonni. E nelle nostre chiacchierate sotto il portico ridevamo teneramente di loro perché non "capivano" la televisione, e prima di sedersi a guardarla andavano a mettersi il "vestito buono", convinti di essere a loro volta visti.
In fondo, a pensarci bene e adesso, avevano concettualmente percepito la televisione alla maniera delle attuali video-chat, ed erano ben più lungimiranti di noi e della nostra convinta ottusità adolescenziale.
Tra queste storie di nonni ce n'è una in particolare che amavo più delle altre e che merita di essere ricordata.
I vecchi film, come molto ricordano, avevano una grande cura grafica per i titoli e i credits, e quelli americani terminavano tutti con la scritta "THE END" a schermo intero.
Il nonno di un mio amico, che della televisione amava più di tutto proprio i vecchi film americani, ogni volta che appariva la scritta finale esclamava soddisfatto: "Però, custos de sa The end* fachene sempere bellos film!" (Però, questi della The end* fanno sempre dei bei film!)
[*The end naturalmente pronunciato come si legge e con marcato accento sardo, quindi con la T bella rafforzata e qualcosa tipo "TTE END"!]
Qualche giorno fa per esempio mi è venuto in mente di quando io e le mie amiche andavamo a sederci sotto un piccolo portico, per fumare di nascosto e discutere di massimi sistemi.
Noi, nate da genitori sessantottini e proiettate verso il 2000 eravamo però ben lontane dall'immaginare che da lì a qualche anno avremmo usato telefoni cellulari, computer portatili, navigatori satellitari e tablet.
Noi, senza ancora niente di tutto ciò, ma con il televisore in camera, il telefono a tasti in casa e il lettore portatile per i cd musicali, ci sentivamo figlie del progresso e tecnologicamente evolute anni luce rispetto ai nostri nonni. E nelle nostre chiacchierate sotto il portico ridevamo teneramente di loro perché non "capivano" la televisione, e prima di sedersi a guardarla andavano a mettersi il "vestito buono", convinti di essere a loro volta visti.
In fondo, a pensarci bene e adesso, avevano concettualmente percepito la televisione alla maniera delle attuali video-chat, ed erano ben più lungimiranti di noi e della nostra convinta ottusità adolescenziale.
Tra queste storie di nonni ce n'è una in particolare che amavo più delle altre e che merita di essere ricordata.
I vecchi film, come molto ricordano, avevano una grande cura grafica per i titoli e i credits, e quelli americani terminavano tutti con la scritta "THE END" a schermo intero.
Il nonno di un mio amico, che della televisione amava più di tutto proprio i vecchi film americani, ogni volta che appariva la scritta finale esclamava soddisfatto: "Però, custos de sa The end* fachene sempere bellos film!" (Però, questi della The end* fanno sempre dei bei film!)
[*The end naturalmente pronunciato come si legge e con marcato accento sardo, quindi con la T bella rafforzata e qualcosa tipo "TTE END"!]
martedì 4 dicembre 2012
Non conosco altri modi di baciare.
Quando ti bacio
non è solo la tua bocca che bacio
non è solo il tuo ombelico
non è solo il tuo grembo
che bacio
Io bacio anche le tue domande
e i tuoi desideri
bacio il tuo riflettere
i tuoi dubbi
e il tuo coraggio
il tuo amore per me
e la tua libertà da me
il tuo piede
che è giunto qui
e che di nuovo se ne va
io bacio te
così come sei
e come sarai
domani e oltre
e quando il mio tempo sarà trascorso
(Come ti si dovrebbe baciare ~ Erich Fried)
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