Codice d'onore, di Rob Reiner, 1992
Il colonnello Nathan Jessep: Io faccio colazione a 300 metri da 4000 cubani addestrati per uccidermi, quindi non creda di poter venire qui a sventolare un distintivo nella speranza di farmi innervosire.
Colonnello Nathan Jessep: Noi eseguiamo ordini figliolo, eseguiamo gli ordini altrimenti della gente muore. È tutto qui, semplice. È tutto chiaro?
Kaffee: Sissignore.
Jessep (alzando la voce): È tutto chiaro?
Kaffee: Cristallino
Il giudice: Non è tenuto a rispondere alla domanda.
Jessep: Risponderò alla domanda. (Rivolto a Kaffee) Tu vuoi delle risposte?
Kaffee: Ritengo di averne il diritto.
Jessep: (incalzando) Tu vuoi delle risposte?
Kaffee: lo voglio la verità!
Jessep: Tu non puoi reggere la verità*. Figliolo, viviamo in un mondo pieno di muri e quei muri devono essere sorvegliati da uomini col fucile… Chi lo fa questo lavoro? Tu? O forse lei, tenente Weinberg? Io ho responsabilità più grandi di quello che voi possiate mai intuire. Voi piangete per Santiago e maledite i marines. Potete permettervi questo lusso. Vi permettete il lusso di non sapere quello che so io: che la morte di Santiago, nella sua tragicità, probabilmente ha salvato delle vite. E la mia stessa esistenza, sebbene grottesca e incomprensibile ai vostri occhi, salva delle vite. Voi non volete la verità perché nei vostri desideri più profondi, che in verità non si nominano, voi mi volete su quel muro! Io vi servo in cima a quel muro! Noi usiamo parole come onore, codice, fedeltà. Usiamo queste parole come spina dorsale di una vita spesa per difendere qualcosa. Per voi non sono altro che una barzelletta. Io non ho né il tempo né la voglia di venire qui a spiegare me stesso a un uomo che passa la sua vita a dormire sotto la coperta di quella libertà che io gli fornisco. E poi contesta il modo in cui gliela fornisco! Preferirei che mi dicesse: la ringrazio… E se ne andasse per la sua strada. Altrimenti gli suggerirei di prendere un fucile e di mettersi di sentinella. In un modo o nell'altro io me ne sbatto altamente di quelli che lei ritiene siano i suoi diritti.
Kaffee: Ordinò lei il Codice rosso?
Jessep: Ho fatto il lavoro che…
Kaffee: (gridando) Ordinò lei il Codice rosso?
Jessep: (a voce ancor più alta) Certo che l'ho ordinato, che cazzo credi?
(*You can't handle the truth! ~ Frase scelta da 1500 addetti ai lavori dell'American Film Institute come la numero 29 tra le 100 migliori citazioni cinematografiche di tutti i tempi tratte da film di produzione USA ~ fonte www.mymovies.it
La scena finale in italiano e in originale:
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