Davide, ballerino de Les Ballets Trockadero de Monte Carlo.
Valentina, ricercatrice sulle cellule staminali embrionali che si commuove per aver toccato con mano la meraviglia della scienza (aver visto con i suoi occhi le cellule staminali trasformarsi in cellule cardiache)
Nicola, eclettico importatore di vini.
Irene, affascinante musicista jazz.
Luca e Giorgia, lui economista, filosofo, musicista jazz; lei mancato avvocato; insieme coppia, genitori, imprenditori, fondatori e gestori del locale Epistophy Cafè
Alessandro, dirigente ospedaliero.
Giorgio, pittore tenebroso.
Giovanni, Professore Universitario e Cardiochirurgo.
Che cos'hanno in comune?
Vivono a New York, sono sardi e si raccontano nel docu-film Hope. Le nuove migrazioni. Sardi a New York.
Ci raccontano l'isolanità, il senso di appartenenza, e poi come matura la scelta di andar via.
Quasi sempre si sceglie di partire per l'impossibilità di realizzare le proprie ambizioni in Sardegna "terra bellissima, ma limitata", ma anche per la necessità di aprirsi al mondo e di conoscere tutto ciò che c'è oltre ai confini isolani di "un oceano di stelle sempre a portata di mano."
E un giovane talento, con fame di arte, di scienza, di mondo, dove può andare, se non a New York?
Le loro storie sono tutte diverse ed affascinanti, il filo conduttore è sempre simile. New York, che fa sentire così piccoli, ma pur sempre parte di un tutto, mentre in Italia ti puoi anche sentire qualcuno, ma non ti senti mai parte di un unico progetto più grande; la sospensione tra realtà e finzione; la meritocrazia; il bagaglio delle proprie origini, solida base per mezzo della quale integrarsi con le altre culture ed etnie del mondo (tutte rappresentate a NY), in un continuo e proficuo rapporto di scambio; la voglia, ma forse nemmeno troppo convinta, di tornare in Italia.
Il docu-film è scritto e diretto da Alex Kroke e Gianluca Vassallo, è stato finanziato con la tecnica tutta americana del crow-funding, ed è stato girato sotto forma di interviste montate tenendo le storie parallele per tematiche discusse, con qualche intramezzo
di ritratti di varia umanità newyorkese.
di ritratti di varia umanità newyorkese.
Le interviste in realtà sono state molte di più, ma per motivi tecnici, di tempo e di spazio sono state selezionate. Prossimamente però saranno disponibili on-line tutte quante, e forse con la stessa tecnica saranno raccontate nuove storie. Non ci resta che aspettare.
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