Lo yoga non è [solo] diventare flessibili , è diventare più intelligenti. Non solo nel corpo, ma anche nella mente.
Molte persone si rivolgono allo yoga per stare meglio, ma per stare bene non si può prescindere da una corretta alimentazione.
Un buon insegnante è colui che sa sviluppare e risvegliare l'intelligenza delle persone, è colui che ha la capacità di portare l'attenzione della persona là dove non la porta, che sa guidare l'allievo a non compensare, a saper connettere tutto il corpo, a rispettare l'integrità. In sei anni mi sono laureata in fisica, invece dopo sei anni di yoga ero niente. Per lo yoga ci vuole più tempo. Dopo dodici anni tenevo dei seminari, pensavo di sapere, perché ero in grado di spiegare le posizioni ma non sapevo leggere il corpo mio e degli altri come ora, non sapevo aiutare come sono in grado di fare ora. Quando ho iniziato a praticare yoga ero molto rigida e pensavo che dovevo imparare a diventare flessibile; ora so che il compito non è questo. Bisogna imparare ad essere forti in maniera diversa, forti grazie all'allineamento dello scheletro, al rinforzare i muscoli interni rilassando quelli esterni.
Mi affeziono alle persone. Cerco di andare negli stessi posti, cercò di dare continuità agli alunni, così da essere testimone della loro evoluzione.
Per chi vuole praticare e ha poco tempo suggerisco di fare le posizioni capovolte perché danno stabilità e forza alla colonna, ossigenano il cervello, rendono forte il cuore. Aiutano il sistema immunitario.
È difficile cambiare, la trasformazione richiede più di quanto in generale le persone sono disposte a fare. Si fugge dal cambiamento con mille scuse, per non affrontarlo. È vero che Guruji [B.K.S. Iyengar] ti può spaventare, io l'ho sentito il primo anno. È che lui ti sprona con severità ma poi, dopo, ti guarda e sorride e allora capisci che lo fa per te. Se non riesci a superare quel momento, se non arrivi al sorriso, vedi solo il lato negativo. Lui ha una capacità di vedere e capire le persone straordinaria, di fronte a lui sei nudo. Ho fatto dei seminari con lui assieme a 1000 persone e ognuno si sentiva osservato.
(Stralci dell'intervista a Gabrilella Giubilaro su Yoga Journal nr. 75 ~ agosto 2013)
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