Carl Gustav Jung studiò appassionatamente le antiche scritture indiane (Veda e Upanishad), l'alchimia, la cultura e la filosofia e il sistema dello yoga (yoga kundalini e sistema dei chakra, in particolare) e il sistema di pensiero orientale in generale. Arrivò infine a degli interessanti confronti con i suoi studi di psicologia analitica, l'inconscio e gli archetipi.
Quelle che seguono sono stralci dei suoi scritti a proposito dello yoga (ma non solo), tutti tratti dal web, quindi non riesco a riportare la fonte esatta. Alla fine del post riporto i link da cui sono tratti, link che sono molto interessanti per un'analisi del pensiero jungiano sullo yoga.
Lo yoga è la più antica indagine che l’uomo abbia mai svolto sul corpo e sulla mente
La nostra psiche è costituita in armonia con la struttura dell'universo, e ciò che accade nel macrocosmo accade egualmente negli infinitesimi e più soggettivi recessi dell'anima
Ho studiato testi alchemici per quindici anni, senza mai farne parola ad alcuno, perché non volevo suggestionare i miei pazienti o influenzare i miei colleghi. Ma dopo quindici anni di ricerche e di osservazioni, certe conclusioni mi si imposero ineludibilmente. Le operazioni alchemiche erano reali, solo che la loro realtà non era fisica, bensì psicologica. L’alchimia rappresenta la proiezione in laboratorio di un dramma insieme cosmico e psicologico.
È importante e salutare parlare di cose incomprensibili.
Non dobbiamo pretendere di capire il mondo solo con l’intelligenza: lo conosciamo, nella stessa misura attraverso il sentimento. Quindi, il giudizio dell’intelligenza è, nel migliore dei casi, soltanto metà della verità.
La saggezza indiana è la più profonda che esista e la ricerca psicologica conferma passo dopo passo le affermazioni in essa contenute.
Per ritrovare un ordine mentale possiamo utilizzare lo yoga che era in origine un processo di introversione e conduceva a processi di elaborazione della personalità.
L'area psichica dei fenomeni è fondamentale per gli indiani e questi fenomeni sono ritenuti molto più reali di quelli fisici.
Lasciatemi dire che lo yoga arriva dall'alto.
Gli orientali sono in grado di visualizzare qualsiasi concetto, per quanto astratto possa essere.
Il Muladhara è un intero mondo; ogni cakra è un intero mondo.
Questi simboli (legati ai chakra, ndr) hanno una terribile tendenza a catturare l'inconscio e a non staccarsi da noi.
Gli indiani hanno l'inconscio sopra, noi l'abbiamo sotto.
Un uomo che non sia infiammato non è nulla.
Il pensiero indiano ha rappresentato per me un mezzo per spiegare delle esperienze personali.
Dobbiamo giungere ai valori orientali dall’interno e non dall’esterno, dobbiamo cercarli in noi, nell’inconscio.
L’indiano non può dimenticare né il corpo né lo spirito; l’europeo dimentica sempre o l’uno o l’altro. È vero che questo gli ha permesso di conquistare il mondo mentre l’indiano non l’ha fatto. L’indiano non soltanto conosce la sua natura; sa anche fino a che punto sia natura egli stesso. L’europeo invece ha una scienza della natura e stupisce per la sua ignoranza della propria natura, della natura in lui.
Studiate lo yoga; vi imparerete un’infinità di cose, ma non lo praticate, perché noi europei non siamo fatti in modo da poter usare senz’altro quei metodi come si conviene. Un guru indiano vi può spiegare tutto e voi potete imitare tutto. Ma sapete chi pratica lo yoga? In altre parole, sapete chi siete e come siete fatti?
Dato che l’Occidente è capace di trasformare ogni cosa in tecnica, in linea di principio tutto quello che ha l’aspetto di metodo è pericoloso e condannato al fallimento. In quanto pratica igienica, lo yoga è utile all’occidentale quanto qualsiasi altro sistema, ma nel senso più profondo non è questo che vuol essere. Vuole molto di più, cioè, se ben lo comprendo, vuole il distacco e la liberazione definitiva della coscienza da qualunque dominio da parte dell’oggetto e del soggetto. Dato però che non ci si può separare da quello di cui non si è consapevoli, l’europeo deve per prima cosa conoscere il suo soggetto, cioè quello che in Occidente è chiamato l’inconscio.
L’Occidente produrrà nel corso dei secoli il suo proprio yoga, e questo sulla base creata dal cristianesimo.
http://www.yogalenuvole.it/Jung.http://www.sahajayogabenessere.com/carl-jung-e-la-kundalini/
http://www.yoga-kundalini.it/articoli/Jung-Kundalini%20Yoga.pdf
http://www.taozen.it/saggi/Jung_e_il_Kundalini-Yoga.doc
http://benvenutiinparadiso.files.wordpress.com/2012/04/jung-e-sahaja-yoga.pdf
http://www.sahajayogabenessere.com/carl-jung-e-la-kundalini/
http://www.diogenemagazine.eu/home/index.php?option=com_content&view=article&id=259:la-via-orientale-di-jung&catid=25:filosofi&Itemid=107
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