Ieri camminavo per Bari Vecchia e pensavo a questo modo di chiamarla. Anche a Taranto si dice così: Taranto Vecchia. Le parole sono importanti diceva Nanni Moretti, e a me questo aggettivo "vecchia" apre un immaginario infinito di come questi luoghi tanto esterofili si rappresentano.
Ciò che in altre parti d'Italia è chiamato centro storico o borgo antico, ed è di solito il fiore all'occhiello, qua in Puglia è (stato) un vecchio angolo, in cui accantonare le cose e le persone meno desiderabili (almeno all'apparenza).
Fino a qualche anno fa addirittura non era per niente raccomandabile attraversarle.
E invece sono posti bellissimi, con mille viuzze ed edifici che raccontano un mondo, ne racchiudono la storia, ne preservano le tradizioni più antiche ed autentiche. E per descrivere tutto ciò si è scelto il più decadente degli aggettivi: vecchia.
Mi viene in mente la canzone di De Andrè, La città vecchia, appunto, che parla di Genova, ma potrebbe trattarsi benissimo di Bari o di Taranto. O di qualsiasi città di mare, forse.
(Caso strano e ironia della sorte negli ultimi anni è accaduto che in tante città i centri storici hanno iniziato un processo di parziale degrado, mentre da queste parti è iniziato un processo inverso di recupero e riqualificazione, almeno parziale.)
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