Flavio Soriga in un suo vecchio monologo divideva le persone in tre categorie: i sardi, i non sardi, gli ex sardi.
Nel cercare di inserirmi in una di esse mi sono subito accorta che ne mancava una: i mezzi sardi.
I sardi li riconosci subito, sia in Sardegna che ovunque nel mondo. I sardi sono quelli che hanno imparato a parlare il sardo prima dell'italiano, hanno un amore viscerale per la loro terra e le sue tradizioni, amano viaggiare, ma il bagno a mare se lo fanno solo in Sardegna, spiccano prepotentemente in almeno in una caratteristica tipica dello stereotipo sardo, tipo testardaggine, generosità, ospitalità. I sardi li riconosci immediatamente soprattutto fuori dalla Sardegna: hanno l'adesivo e la bandiera dei quattro mori, chiedono ovunque birra Ichnusa, in casa hanno sicuramente una cesta di pane carasau, una fetta di pecorino e una bottiglia di filu 'e ferru. Sentono fortemente la mancanza della Sardegna, ci tornano tutte le volte che possono, e prima o poi lo faranno in modo definitivo. Sono sicura ne avete incontrato tutti almeno uno.
I non sardi a loro volta si dividono in due categorie. Ci sono quelli che con la Sardegna non hanno niente a che fare, ne ignorano l'esistenza, anche se la visitano e finisce là. E poi ci sono i non sardi che della Sardegna si innamorano perdutamente, dopo esserci stati continuano a portarla nel cuore, se possono ci tornano ancora, se ci si trasferiscono ci si trovano benissimo (a volte meglio dei sardi stessi, praticamente quello che a me è successo con la Puglia). Della Sardegna diventano praticamente amatissimi figli adottivi. Uno degli esempi più calzanti è Fabrizio De Andrè, ma ce ne sono altri mille.
Gli ex sardi dovrebbero essere quelli che nascono sardi, ma poi ad un certo punto rinnegano la loro terra e le loro origini. A dire la verità non ne ho mai conosciuto nemmeno uno, secondo me Flavio Soriga ha confuso questa categoria con quella dei mezzi sardi.
I mezzi sardi sono la categoria a cui appartengo io. Noi mezzi sardi siamo quelli che hanno solo un genitore sardo, quasi sempre non siamo nati in Sardegna, ma ci siamo ritrovati catapultati nel bel mezzo dell'infanzia, o peggio ancora dell'adolescenza in questo mondo tutto particolare che ci scorre nelle vene ma che ci è del tutto sconosciuto. Lo shock è assicurato. E la Sardegna da Madre Terra diventa suo malgrado matrigna. Praticamente siamo dei bastardi, o come mi dice sempre un amico, dei "bassardi". Noi mezzi sardi abbiamo sempre un rapporto complicato con la Sardegna: la amiamo e la odiamo, ne siamo affascinati, ma non ci sentiamo mai completamente integrati, sentiamo di farne parte, ma non sentiamo il richiamo viscerale del sardo puro, o del non sardo. Appena possiamo dalla Sardegna scappiamo, e continueremo ad amarla di amore tormentato: i suoi difetti ci sembreranno insopportabili, anche a distanza, ma non smetteremo di riferirci in qualche modo ad essa.