Il desiderio sessuale, quando è reciproco, è una trama ordita a quattro mani, contro, o a dispetto, di tutte le trame che definiscono il mondo. È una cospirazione a due.
Il piano è offrire all'altro una tregua dal dolore del mondo. Non la felicità, ma una tregua fisica dall'enorme debito del corpo nei confronti del dolore. In ogni desiderio convivono pietà e appetito; qualunque sia la loro proporzione sono intrecciati. Il desiderio è inconcepibile senza una ferita.
Se a questo mondo ci fossero persone che non hanno subito ferite, vivrebbero senza desiderio.
Il corpo umano ha ardimento, grazia, allegria, dignità e innumerevoli altre qualità, ma è anche intrinsecamente tragico - a differenza dei corpi degli animali. (Nessun animale è nudo.) Il desiderio aspira a proteggere il corpo desiderato dalla tragicità che esso incarna, e per di più crede di esserne capace.
La cospirazione consiste nel creare insieme uno spazio, un locus, di esenzione, e l'esenzione, di necessità temporanea, è dalla ferita irriducibile che la carne ha ereditato. Questo locus è l'interno del corpo dell'altro. La cospirazione consiste nel perdersi dentro di esso, dove ciascuno diventerà introvabile. Il desiderio è uno scambio di nascondigli. (Ridurlo al 'desiderio di ritorno all'utero' è una banalizzazione.)
Tratto da My Beautiful di John Berger e Marc Trivier.
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