Citazioni dal libro.
Crediamo tutti di conoscere la persona che amiamo. Nostro marito, nostra moglie. E li conosciamo davvero, anzi a volte siamo loro: a una festa, divisi in mezzo alla gente, ci troviamo a esprimere le loro opinioni, i loro gusti in fatto di libri e di cucina, a raccontare episodi che non sono nostri, ma loro. […]
Crediamo di conoscerli, di amarli. Ma ciò che amiamo si rivela una traduzione scadente da una lingua che conosciamo appena. Risalire all'originale è impossibile. E pur avendo visto tutto quello che c'era da vedere, che cosa abbiamo capito?
Una mattina ci svegliamo. Accanto a noi, nel letto, il corpo familiare che dorme: uno straniero di tipo nuovo.
[…]
Crediamo tutti di conoscere la persona che amiamo, e anche se non dovremmo stupirci quando scopriamo che non è vero, ci si spezza il cuore lo stesso. È la scoperta più difficile, non tanto sull'altro, quanto su noi stessi. Vedere che la nostra vista è una nostra invenzione; l’abbiamo scritta noi, e ci abbiamo creduto.
Allora vedevo il matrimonio come la doccia di un albergo: l’acqua scende alla temperatura giusta, ma poi dall'altra parte del muro qualcuno apre il rubinetto e ti trafigge l’acqua gelata, allora la regoli e senti uno strillo di dolore, e così via finché non si raggiunge un tiepido compromesso.
Mi comportavo come un’infermiera che scopra, alla fine del turno, che durante la notte le sono scappati i pazienti. Ora a chi salverà la vita? A sé stessa?
Che vuoto non avere più segreti: ti scuoti e non fai nessun rumore. Sei senza scheletro come un anemone di mare.
Chissà se l’amore, come una perla, si forma sempre intorno ai resti induriti di vita.
Non si può stare ad aspettare che la gente capisca sé stessa: si aspetterebbe per sempre. Metà della vita è sapere cosa vuoi.
Come ho fatto a sbagliarmi fino a questo punto?
Strano come il passato torni con abiti diversi, fingendo di essere uno sconosciuto.
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