venerdì 18 gennaio 2019

Parole che amo: PanahJou.

Parole che amo: PanahJou (پناهجو), persone alla ricerca dell’abbraccio quando ritorni a casa dopo esserti perduto, altrimenti detti profughi.

Struggente❤️

"Noi in Iran viviamo malissimo ma c’è una cosa della nostra cultura che adoro, ed è quella di avere una lingua bellissima, una letteratura meravigliosa.
In persiano, per esempio, i profughi si chiamano PanahJou (پناهجو).
Panah non ha un equivalente in italiano (o forse sì?).
Quando eravate piccoli, vi era mai capitato di perdervi nel parco? Ricordate la sensazione di terrore quando con gli occhi spalancati, cercavate la vostra mamma? E quando lì, da lontano, la vedevate correre verso di voi, vi ricordate la sensazione di immensa pace e felicità?
Quella sensazione è Panah.
Siete mai stati lontani da casa per tanto tempo? Avete presente quella sensazione di nostalgia e felicità quando con la macchina girate nella vostra strada e da lontano vedete la vostra casa e sapete che tra pochi minuti, abbraccerete la vostra famiglia e tutti i vostri cari che vi aspettano con gioia e impazienza?
Quella sensazione si chiama Panah.
Avete perso una persona molto cara? Immaginate di essere lì, al funerale, qualcuno vi chiama, vi girate e vedete un vecchio amico, molto caro, che non vedevate da tantissimo tempo e che non pensavate di rivedere mai più. Lo abbracciate piangendo, piangendo forte.
Quella sensazione di sfogo e di tristezza si chiama Panah.
Invece “Jou” vuol dire “una persona alla ricerca di…”
Noi chiamiamo i profughi PanahJou: persone alla ricerca di quell’abbraccio, di quella sensazione."

Parole che amo: demoni.

Demoni, dal greco daemones, coloro che sanno, sapienti, geni sovrumani.

(Come da definizione di Platone citata anche da Erasmo da Rotterdam, sempre se google non m'inganna)

Ti va di salire a vedere la mia collezione di ipocrisie?

venerdì 11 gennaio 2019

mercoledì 9 gennaio 2019

Dove finisce il “lasciare andare” e dove inizia il “menefreghismo”, la “noncuranza”?
Dove finisce il “prendersi cura” e dove inizia l’’attaccamento”, l’ingerenza nella libertà altrui?
Dove finisce il distacco e dove inizia il cinismo?
Dire “Questa cosa è metà mia e metà tua” è molto diverso da dire “Questa cosa è nostra”. Come diceva un vecchio saggio, il diavolo è nei pronomi.

Parole che amo: eclettico.

Believe in yourselfie (ma anche no).

Parole che amo: genuino e ingenuo.

Entrambe dal latino genu, ginocchio, in riferimento al rito latino con i padri riconoscevano i propri figli prendendoli sulle ginocchia.
https://www.etimo.it/?term=ingenuo

https://unaparolaalgiorno.it/significato/G/genuino

Ogni volta che alzate un’asticella, una nana muore.


Ri_belle e ribrutte

Ti va di salire a vedere la mia collezione di razzismo e di sessismo?

Parole che amo: pen_siero.

“Pensiero è un termine che deriva dal latino pensum (participio del verbo pendere: "pesare"), e stava ad indicare un certo quantitativo di lana che veniva appunto "pesata" per poter essere infine passata alle filatrici le quali a loro volta avevano il compito di trattarla. Il "pensum" era quindi la materia prima, più grezza, designante metaforicamente un elemento o un tema che doveva essere secondariamente trattato, elaborato, dandogli così una nuova forma.

Si può notare in ciò la peculiarità attribuita al pensiero, come qualcosa di straordinariamente semplice, che rende possibile oggetti complessi: nel senso cioè che l'attività del pensiero si esplica nel comporre oggetti, ovvero pensare significa pensare oggetti composti. Da questo punto di vista, l'attività del pensiero è ciò che è a monte degli oggetti pensati, pur essendo della loro stessa sostanza.”

fonte:

Parole che amo: sintonia.

Prima gli umani

È il cruccio dell’amore, dentro il peso assente dei corpi

È il divenire degli uomini, quello della luce

Come sudare Sardegna, tradire New York, inciampare a Douala

È che non siamo artisti, e neppure fotografi, non sappiamo dirigere, se non mentre sogniamo

Siamo essere umani, innamorati della complessità.

fonte: