Pur essendo l'uccellino più piccolo al mondo ha poteri sovrannaturali ed è considerato sacro presso le antiche civiltà di tutte le Americhe.
Tra le altre cose, ha la capacità di volare all'indietro e rimanere sospeso a mezz'aria volando, grazie alla velocità con cui sbatte le ali, per questo in inglese si chiama hummingbird, per il ronzio che produce.
Più poetico il suo nome in portoghese, beijaflor, bacia i fiori, grazie al suo becco lungo e appuntito svolge un importante ruolo nell'impollinazione e nel mantenimento della biodiversità di numerose specie di fiori.
In italiano, spagnolo, francese e in molte altre lingue si chiama colibrì ed è diffusa la credenza che questo nome avesse un’origine caraibica.
Invece secondo il CNRTL (Center National of Ressources Textuelles et Lexicales, la Crusca francese) questa parola non è mai esistita nella lingua dei Caraibi.
La prima menzione scritta di colibrì compare in un documento del gesuita J. Bouton (1568-1658) sull'isola della Martinica.
Si ipotizza che possa provenire dalla parola occitana colobro/colubro il cui significato è serpente, per descrivere le frenetiche e improvvise bizze ed il coraggio di questo bellissimo uccellino.
Per il CNRTL questo termine è stato trasmesso dunque dai francesi alle antiche culture delle Americhe.
Simbolo di guarigione, di forza e di coraggio (a dispetto delle sue piccole dimensioni), di perseveranza, di gioia e di amore.
Secondo una leggenda maya furono creati dalla preziosa giada e sono messaggero dei pensieri e dei desideri tra l’aldilà e la terra.
Secondo una favola africana un colibrì riuscì a spegnere un vasto incendio nella foresta con la sola forza del suo esempio, portando con il suo piccolo becco una goccia d’acqua alla volta sul fuoco. I cuccioli delle altre specie - una alla volta - sbalorditi da tanto coraggio e perseveranza iniziarono a seguire il suo esempio, obbligando anche gli adulti a fare altrettanto.
[Fonti etimologiche:
La leggenda maya e la favola africana so trovano facilmente nel web].
Nessun commento:
Posta un commento