Le parole sono importanti, probabilmente la frase più citata ma anche la più disattesa del cinema italiano.
“Signora, la dobbiamo ingressare”.
Ingressare?
Sì, ingressare.
Mi viene un principio di risata, ma l’addetta non scherza
affatto, anzi, mi chiede i documenti e annota le mie generalità, per permettermi
l’ingresso, appunto, nella scuola di mia figlia dove sono stata convocata.
Mentre mi sottopongo mestamente a tutta la procedura
anticovid continuo a pensare a questa parola.
Il vocabolario mi insegna che è la procedura di
registrazione delle merci nei magazzini, o per i più sensibili e romantici, dei
libri in entrata nelle biblioteche. Già qui ci sarebbe un bel po’ da speculare,
ma la mia fantasia va oltre, e la trasforma in un mix tra ingessare e
ingrassare.
Ingressare, ingessare, ingrassare. In fondo non è esattamente
quello che è successo alle nostre vite da circa un anno a questa parte?
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