martedì 12 ottobre 2021

Mangia, prega, ama.

Mangiare, ho mangiato. E bevuto. Anche troppo.

Pregare, ho pregato. Il giusto. Che ovunque vado incontro almeno un Ganesha e un vestito indiano.

Amare, ho amato. Mai abbastanza.


Benevento. Un tempo chiamata Malevento. Il vento è sempre lo stesso, è cambiata solo la predisposizione d’animo delle streghe sotto al noce. Che Santa Sofia ci faccia il dono della saggezza.


Genova. Chiese e puttane. Profumo di incenso e odore di piscio. Ancora testardamente fedele ad ogni canzone di De Andrè.

Zanego - Lerici - Porto Venere - Palmaria - La Spezia - Le cinque terre. Gli abitanti potranno democraticamente scegliere tra la vocazione montanara o quella marinara. In ogni caso ci sarà da farsi un culo così. Poi dice che il ligure mugugna.

Luoghi oggi presi di assalto, ma che un tempo furono abbandonati da dio e dagli uomini. Piccoli angoli di Paradiso o di Inferno, a seconda del periodo dell’anno o dell’allerta meteo e il rischio di alluvione.

A proposito di Liguria, il sorriso triste d’Italia… Non sono mai troppo gentili, questi liguri, eppure molto più disponibili di quanto vogliano dare a vedere. In un mondo in cui prevale la falsa cortesia, la disponibilità solo apparente e sempre finalizzata al tornaconto personale, preferisco la schiettezza di chi ti dà del rompicoglioni, ma comunque si adopera concretamente per offrirti un servizio onesto.


Pietrasanta - Viareggio - Lucca. Arte e amicizia. Tetti rossi e biciclette. Ti amo ancora tanto e tutta, Toscana. Grazie per avermi ospitata mentre diventavo la donna che grazie al cielo non sono più.


Cassino. La pace dopo la guerra. La forza di rialzarsi e riscostruire. Ancora e ancora. L’ostinata e fiduciosa ricerca delle proprie origini in un cimitero di guerra. Il ritorno nostalgico e necessario.


Undici giorni che sono sembrati mille e sono volati in un attimo.


“Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio.
Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza.
In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l'uomo un viaggio simbolico.
Ovunque vada è la propria anima che sta cercando.
Per questo l'uomo deve poter viaggiare.”
(Andrej Tarkovskij)

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