La polvere, le macerie, i tubi, i rumori assordanti, le grida, il sudore: attuazione perfetta della metafora del distruggere per poter costruire.
I progetti, i sogni, le speranze, le difficoltà.
Gli infiniti scambi di opinioni tra l'ingegnere, il geometra, il mastro muratore, il cliente e, perché no, l'avventore curioso.
La complicata mediazione tra ciò che si vuole fare, ciò che si deve fare e ciò che si può fare.
La sempre verde inopportunità di una presenza femminile, qualsiasi ruolo ricopra, e prima poi non sarà più così, o forse lo sarà sempre, ma a volte sembra quasi "giusto".
Altro che spread, altro che banche, altro che politica o governo tecnico. Qui ci si sporca le mani davvero, ma le coscienze sono pulite.
Improvvisamente si fa chiaro il significato vero e romantico del primo articolo della Costituzione: "L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro."
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